Essere buoni genitori, si sa, è la cosa più difficile del mondo.
Mi sono confrontata con altre mamme ed educatrici per capire quali possono essere i pilastri della genitorialità e ho sintetizzato i loro contributi in 8 regole che possano almeno darci un’idea del percorso da intraprendere.
1. Cerchiamo di far sentire i nostri figli al sicuro
Per essere buoni genitori dobbiamo dare ai nostri bambini tranquillità e protezione; essere il loro nido, dove si sentono al sicuro. Questo senso di fiducia favorirà la curiosità del bambino verso l’esterno. Attenzione però a non esagerare: noi genitori italiani rischiamo di essere addirittura iperprotettivi e talvolta soffocanti col risultato di inibire o estremizzare proprio la loro curiosità.
2. I buoni genitori sono affettuosi
Creare un legame affettivo sembra scontato, ma stiamo parlando di quella sintonia emotiva che permetta al bambino di ricevere e ricambiare il nostro affetto con libertà, senza senso di colpa o di ricatto.
3. Aiutiamoli ad autoregolarsi
Questo perché i bambini, pur avendo innate alcune regole di comportamento, non sanno, infatti, come attivarle. Qui subentriamo noi, con i nostri sì e no. In questo modo loro impareranno a enfatizzare le loro emozioni positive, a gestire quelle negative e a sviluppare tolleranza nelle situazioni di disagio. È un delicato e difficile equilibrio: troppi no generano ipercontrollo e rischiano di alterare la percezione del bisogno, troppi sì creano distacco emotivo e confusione.
4. Le regole devono essere chiare e motivate
Come dice Asha Phillips nel suo libro “I no che aiutano a crescere”, i nostri bambini hanno bisogno di motivazioni per avere un perimetro di comportamento in cui ci sia ordine e coerenza. Non è obbligatorio dare una spiegazione a tutto, è vero, ma bisogna cercare di dare una giustificazione comprensibile ai bambini, per non fare percepire loro le regole come “calate dall’alto”.
5. I buoni genitori anticipano i loro cambiamenti
Occorre essere un po’ visionari, ma soprattutto molto attenti, per intuire i cambiamenti dei nostri figli e supportarli nel loro percorso di sviluppo. Attenzione, però, non dobbiamo anticipare tutti i loro desideri, ma capire quando hanno cambiato abitudini e atteggiamenti per rispettare la loro evoluzione, come persona, verso l’indipendenza.
6. Per essere buoni genitori non dobbiamo influenzare l’immagine che hanno di sé.
Dobbiamo, anzi, dare ai nostri figli una corretta e oggettiva immagine di sé. Cioè bisogna evitare quella che viene chiamata “modalità specchio o rappresentativa”. Se vogliamo essere buoni genitori, infatti, dobbiamo evitare di attribuire ai nostri figli etichette, immagini o ruoli che potrebbero inibirli. Per fare un esempio, se chiamiamo nostro figlio “nano”, anche solo per scherzare, non dobbiamo sorprenderci se in futuro potrà accusare qualche complesso di inferiorità.
7. Dobbiamo rispettare la loro individualità e le loro attitudini.
Se trasliamo sui nostri figli, per effetto fotocopia, le nostre ambizioni o aspettative, rischiamo che essi vivano la vita che avremmo voluto vivere noi. Da buoni genitori dobbiamo assecondare i loro talenti e inclinazioni per aiutarli a vivere la loro vita.
8. I buoni genitori sono anche una coppia affiatata.
I figli, lo sappiamo, scombussolano gli equilibri di coppia. Per questo dobbiamo aiutare il bambino ad inserirsi in una coppia solida e affiatata. Se separati, favoriamo serenità nella triade, contenendo il più possibile invidie, gelosie e rabbia.
Probabilmente esistono altre regole che ci possono aiutare a essere buoni genitori; io mi sono appellata a una nona regola che è quella del buon senso ovvero confido che il mio buon senso e la buona fede mi facciano adottare sempre i comportamenti giusti con mio figlio.
Aspetto i tuoi contributi e le tue esperienze nei commenti. Condividere i propri dubbi e condividere le nostre soluzioni ci aiuterà a diventare sempre di più dei buoni genitori.
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