Pubblicare le foto dei bambini sui social può comportare dei rischi a livello legale.
Prima del progetto AllegraLu, postavo on line molto poco della mia vita privata.
Con AllegraLu mi sono affacciata al mondo dei social.
Quando ho iniziato questo nuovo percorso, ho dovuto valutare se utilizzare anche le foto di mio figlio per farmi conoscere meglio e ottenere maggiore visibilità.
Poteva essere una buona strategia, perché, si sa, le foto dei bambini attraggono di più la curiosità delle persone.
Ho deciso, alla fine, di non volere utilizzare mio figlio per questa attività, se non in qualche caso del tutto eccezionale.
Voglio lasciare al mio bambino il suo spazio privato, la sua indipendenza, e la possibilità di scegliere da solo se essere o meno on line e in che modo.
Mi sono comunque interrogata a lungo sull’uso delle foto dei bambini sui social e mi sono rivolta all’avvocato Bortolotti per un parere legale a riguardo.
Cosa si rischia pubblicando le foto dei bambini sui social?
Grazie all’avvocato ho capito che sono principalmente due i rischi da tenere presente: uno riguarda la legalità del nostro comportamento quando pubblichiamo le foto dei nostri figli, l’altro, le possibili conseguenze dell’esposizione pubblica dei nostri bambini.
Pubblicare foto dei bambini sui social, o sul web in generale, significa ledere la loro privacy. Dobbiamo, inoltre, pensare che, far sapere a tutti le abitudini di vita dei nostri figli, i loro gusti, i luoghi che frequentano, li espone all’attenzione di malintenzionati che potrebbero approfittare di queste informazioni per far loro del male.
Non meno importante, rendendo pubblica la loro vita, possiamo creare dei disagi ai nostri figli. Immaginiamo, ad esempio, che nostro figlio da grande voglia fare un’importante carriera politica e diventare un personaggio pubblico. Le foto che noi, senza il suo consenso, abbiamo pubblicato della sua infanzia, ad esempio seduto sul vasino o mentre faceva i capricci, potrebbero diventare per lui, da adulto, fonte di imbarazzo.
È importante capire bene dov’è il limite tra il piacere della condivisione delle foto di famiglia e l’invasione del territorio altrui.
Attenzione alle azioni legali!
Ci spiega, infatti, l’avvocato Bortolotti che, per poter usare in sicurezza l’immagine di un’altra persona, sarebbe necessario il consenso della persona stessa. Questa regola vale anche sui social e per i minori. In effetti i bambini più piccoli sono giuridicamente incapaci di disporre dei propri diritti e pertanto non possono opporsi a quello che fanno i loro genitori. Questo però non è vero per sempre: raggiunta la capacità giuridica, che in alcuni casi scatta già a 8/10 anni, il bimbo minorenne potrà far valere i suoi diritti e chiederci anche un risarcimento dei danni per avere pubblicato sue foto senza il suo consenso.
Secondo me la prossima generazione sarà piuttosto preparata e attenta sul tema.
Pubblicare foto di bambini sui social appaga il nostro bisogno di visibilità, ma…
L’appagamento di un nostro bisogno di visibilità ci potrebbe quindi costare caro, come è accaduto a un’attrice famosa: secondo notizie di cronaca, sua figlia quattordicenne ha intrapreso un’azione legale contro la madre perché pubblicava continuamente sue foto. L’accusa è stata quella di prevaricazione sulla sua libertà.
Per concludere, l’avvocato Bortolotti ha evidenziato che in Italia esiste un servizio di polizia postale tra i migliori al mondo e quindi la vigilanza è reale e attiva. Il suo consiglio , pur senza fare allarmismi, è quello di continuare pure a pubblicare qualche foto dei nostri bambini sui social evitando, però, di esagerare e tenendo presente che, senza il loro consenso, non è un atto del tutto lecito.
E tu, pubblichi le foto di tuo figlio mentre fa qualsiasi cosa, anche se lo mette in ridicolo? Oppure ti fai delle domande prima di farlo?
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L’intervista è stata realizzata in collaborazione con il Magazine MiMom.
☀️ #allegralu