La maternità INPS obbligatoria per le dipendenti: tutte le informazioni

Sei una lavoratrice dipendente e aspetti un bambino? Ecco tutto quello che devi sapere sulla maternità INPS obbligatoria.

Per avere tutte le informazioni necessarie sono andata a intervistare Michela Calculli, esperta di fisco e famiglia.

Quanto dura la maternità obbligatoria?

Michela ci spiega che la durata totale della maternità obbligatoria è di 5 mesi.

Si può usufruire della maternità sia prima che dopo il parto. La formula più utilizzata è quella di smettere di lavorare 1 mese prima del parto e rimanere a casa per i 4 mesi successivi alla nascita del bambino. Alcune mamme, invece, preferiscono smettere di lavorare già due mesi prima che il bimbo nasca e rimanere a casa solo 3 dopo il parto. Dal 2019, inoltre, per le mamme che non hanno problemi in gravidanza e che se la sentono, si può usufruire di tutti e 5 i mesi di maternità INPS obbligatoria solo dopo che è nato il bambino.

Per quella che è la mia esperienza, se non ci sono problemi e non si fanno lavori faticosi, ti consiglio di arrivare al giorno del parto lavorando e goderti tutti i cinque mesi con tuo figlio dopo la sua nascita. Attenzione, però: per poter lavorare fino al nono mese è necessario avere l’autorizzazione del proprio ginecologo e del medico dell’azienda.

Come funziona la retribuzione in questo periodo?

L’INPS prevede una retribuzione pari all’80% dello stipendio mensile, ma il datore di lavoro in alcuni casi aggiunge anche il restante 20%.

Michela Calculli ci dice, infatti, che, mentre l’80% è garantito dall’INPS in ogni caso, è possibile avere lo stipendio al 100%, con l’integrazione da parte della propria azienda, a secondo del settore in cui si lavora e relativo contratto collettivo.

Ad esempio, se la mamma dipendente ha un contratto collettivo del commercio, il suo datore di lavoro è tenuto ad integrare il 20% dello stipendio durante la maternità obbligatoria.

Quindi è sempre meglio verificare bene il contratto collettivo di riferimento.

In realtà, precisa Michela, anche l’80% a carico dell’INPS è comunque anticipato dal datore di lavoro che in un secondo momento gli verrà rimborsato.

Il calcolo della busta paga in maternità non è proprio semplice.

Per capire indicativamente quale sarà l’ammontare del tuo assegno di maternità, puoi prendere l’ultima busta paga prima dell’inizio della maternità e dividere lo stipendio lordo per il numero di giorni in cui hai lavorato. Ottieni, così, la paga giornaliera lorda sulla base della quale verrà calcolata l’indennità di maternità.

Quali sono le modalità per fare richiesta?

La richiesta di maternità obbligatorio va fatta o direttamente sul portale dell’INPS (dopo aver fatto il login) o facendosi assistere da un CAF.
L’importante è non essere in ritardo! Infatti, Michela ci ricorda che, indipendentemente dal fatto che vogliamo stare a casa due mesi prima di partorire o che vogliamo lavorare fino alla fine, la richiesta deve essere inoltrata tassativamente entro il settimo mese di gravidanza!

Il rischio concreto è che, facendo domanda in ritardo, si perda una parte dell’indennità.

Quando termina la maternità obbligatoria, cosa succede?

Michela Calculli ci illustra le opzioni che ci aspettano una volta concluso il periodo di maternità obbligatoria. Possiamo scegliere di continuare con il periodo di maternità cosiddetta facoltativa (o congedo parentale), retribuita al 30% dall’INPS.

In caso, però, se scegliessimo di rientrare a lavorare, abbiamo diritto a 2 ore (solo 1 se siamo assunte part-time) di riduzione dell’orario di lavoro fino al compimento dell’anno del bambino. Questa riduzione di orario, meglio conosciuta come “allattamento”, non implica alcuna riduzione dello stipendio. Ma ricordiamoci che dovremo comunque farne domanda al datore di lavoro.

E tu, che formula hai scelto: a casa un po’ prima e un po’ dopo la nascita o lavori fino alla fine per goderti il bebè per 5 mesi interi?

Aspetto i tuoi commenti!

Seguimi sui social, pubblico contenuti su Youtube, Facebook e Instagram!

☀️ #allegralu

L'articolo La maternità INPS obbligatoria per le dipendenti: tutte le informazioni proviene da allegraLu.

A chi potrebbe piacere questo articolo?